The Fifth Thoracic Vertebra di Syeyoung Park
(Concorso)
Corea del Sud, 2022, 62′
Sceneggiatura: Syeyoung Park
Fotografia: Syeyoung Park
Montaggio: Syeyoung Park
Musica: Minhee HAN
Scenografia: In Jeon, Terri Kim
Costumi: In Jeon, Terri Kim
Suono: Kwanhee Yoon, Kyubin Yoon
Interpreti: Jihyeon Park, Hyein Moon, Seokyoung Haam
Produzione: Syeyoung Park, Jihyeon Park
Distribuzione: Indiestory Inc.
In programma Venerdì 27/10/23 – ore 19:00 – Spazioporto
Una creatura nata in un materasso abbandonato viaggia per il paese, banchettando con le vertebre delle sue vittime, lottando per liberarsi dal letto, dalla muffa e dal suo passato.
Note di regia:
Dove vanno a finire tutte le promesse, le maledizioni, gli scarti e le attività incompiute quando una relazione finisce? In questo film, questi grumi astratti si sono induriti per creare uno stampo sul letto che un tempo occupavano due amanti. Questo film racconta la fine della vita meschina dei letti ricoperti di muffa e dei tanti amanti diversi che incontra lungo la strada. Se continuiamo il viaggio, spero che riusciremo a intravedere dove finiscono tutti questi frammenti, promesse e maledizioni e cosa li aspetta lì.
(Syeyoung Park)
Syeyoung Park
Regista sudcoreano, è nato nel 1996 e lavora a Seoul. Si è laureato alla Korea National University of Arts Film e Video Arts. Il suo primo cortometraggio Cashbag è stato presentato in anteprima al Mise-En-Scene Film Festival nel 2019 dove ha vinto il premio per il miglior montaggio. Seguono i cortometraggi Godspeed (2020), presentato al Festival di Busan, The Gold Knife (2021), Luxury Staycation (2021) e Vertigo (2021). Il suo primo lungometraggio, The Fifth Thoracic Vertebra è stato selezionato e ha vinto tre premi al Puchon International Fantastic Film Festival. In Italia ha avuto la sua prima nella sezione Nuovimondi del Torino Film Festival.
La critica:
Fondamentale il concetto del tempo, come già nel cortometraggio del giovane filmmaker sudcoreano dal titolo Cashbag, scandito da un countdown. (…). La manipolazione del tempo è frequente nel film, nei ralenti o nei time-lapse in cui si velocizzano per esempio gli anni di vita coniugale con la sequenza ipercinetica del letto fatto e disfatto. (…) Evidente la derivazione del primo Tsukamoto, dai grovigli meccanici di Tetsuo, e dal primo Cronenberg, per esempio da Il demone sotto la pelle, con l’idea, cara al regista canadese, della penetrazione dei corpi, dei nuovi orifizi. Soprattutto Park Syeyoung mostra un analogo entusiasmo, una voglia di far cinema, di genere, anche artigianalmente come quello degli esordi di questi due grandi cineasti.
(Giampiero Raganelli, da Quinlan.it)
Flashback Before Death di Rii Ishihara e Hiroyuki Onogawa
(Concorso)
Titolo originale: 寓 / Guu
Giappone, 2022, 30′
Sceneggiatura: Rii Ishihara e Hiroyuki Onogawa
Fotografia: Hiroyuki Onogawa
Montaggio: Rii Ishihara
Musica: Hiroyuki Onogawa
Scenografia: Akihisa Yachida
Suono: Yuya Shito
Interpreti: Rii Ishihara (Tsuruta), Masatoshi Kihara (Kikuo), Hanae Seike (Hinano)
Produzione: Rii Ishihara e Hiroyuki Onogawa per Hotel des Arts, Inc. / Upcoming Movies Inc.
Distribuzione: Third Window Films
In collaborazione con Third Window Films e Fantafestival
In programma Martedì 24/10/23 – ore 22:30 – Savoia Cityplex
Giappone anni ’30. Kikuo ritorna a casa dopo aver completato i suoi studi in Francia per diventare traduttore. Ritrova così la sorella Tsuruta, in una fantasia oscura sul destino della donna e di sua figlia Hinano.
Rii Ishihara
Attrice di cinema e teatro giapponese, nata nella prefettura di Saitama, celebre per il film The Lump in my Heart, da lei anche prodotto. Con Flashback Before Death, realizzato insieme al marito Hiroyuki Onogawa, debutta nella regia.
Hiroyuki Onogawa
Musicista, compositore e produttore giapponese, nato nella prefettura di Fukuoka. È celebre per le colonne sonore realizzate per Sogo Ishii in film come August in the Water, Labyrinth of Dreams, Dead End Run, Electric Dragon 80.000 V.
La critica:
Flashback Before Death, con le sue atmosfere inquietanti ed il ritorno del protagonista in una sorta di spazio incantato dove non si riconoscono più realtà e fantasia, ricorda i classici racconti di spettri giapponesi; cinematograficamente, potrebbe esserne un valido esempio l’episodio incentrato su una casa sospesa nel tempo del capolavoro di Kenji Mizoguchi I racconti della luna pallida di agosto. )(…) Il lavoro a quattro mani della regista e del compositore crea magnificamente un’atmosfera spettrale in cui la storia si sviluppa come una sorta di crime story, i cui indizi si rivelano a poco a poco ma la cui risoluzione è lasciata all’interpretazione dello spettatore.
(Michela Aloisi, da Cineclandestino)
Residency di Winnie Cheung
(Concorso)
Usa, 2023, 75′
Sceneggiatura: Courtney Andujar, Hillary Andujar
Fotografia: Winnie Cheung
Montaggio: Benjamin Shearn
Musica: 2CB
Suono: Daniel Rosato
Interpreti: Amanda Mehl, Rachel van der Nacht, Winnie Cheung, Manuela Viera Gallo, Mara Catalan, Chase Lombardo, Lily Rogers, Brittany Franzo, Innua Robinson, Kalina Winters, Samara Bliss, Bunny Elefante, Niko Koloseus, SOLEIL, Catherine Candor, Daniel McDonald
Produzione: Brendan Elefante per The Locker Room
In programma Giovedì 26/10/23 – ore 22:30 – Savoia Cityplex
Nel febbraio 2022, The Locker Room, un collettivo artistico underground di New York, ha ospitato la sua residenza annuale concedendo a dieci artiste totale libertà di creare i loro progetti. Fra loro la regista Winnie Cheung ha sfruttato questa opportunità per produrre il suo primo lungometraggio: un inquietante racconto metanarrativo su artiste spinte oltre i propri limiti in una residenza d’artista maledetta.
Note di regia:
Invece di rappresentare le donne come vittime sessualizzate, attraverso le tradizionali lenti delle fantasie maschili, sto esplorando il vero orrore che si cela dietro l’ansia di essere un’artista donna. Una condizione che spesso è un mix di piacere, delirio e gioia. Ci sono stati così tanti casi in cui ho lasciato che il desiderio di creare un lavoro “grande” avesse la meglio su di me. Ho perso la cognizione del mondo fuori di me. Ho dimenticato di prendermi cura del mio corpo. Mi sono intrappolata nelle mie stesse fascinazioni, ma ho anche provato una gioia enorme lasciando che le cose diventassero confuse e mi permettessero di essere la versione imperfetta di me stessa. Voglio che il pubblico provi questo stato di estasi anche nelle scene più violente.
(Winnie Cheung)
Winnie Cheung
Regista newyorkese nata a Hong Kong, unisce racconti di fiction a mezze verità per esperienze cinematografiche inquietanti, a metà strada fra il documentario e l’horror. Nel 2019 il suo cortometraggio animato Albatross Soup è stato presentato in anteprima al Sundance di Hong Kong e ha vinto i premi Vimeo Animation of the Year e Short of the Week. Nel 2021, ha prodotto, progettato il suono e montato Woodlands Dark and Days Bewitched, l’epico lungometraggio documentario di Kier-La Janisse sulla storia dell’horror popolare, che ha vinto il Midnighters Audience Award e il premio miglior documentario al Fantasia International Film Festival.
Residency segna il suo esordio nel lungometraggio.
La critica:
Il semi-documentario in acido di Winnie Cheung, realizzato durante una residenza “in lockdown” presso lo studio Locker Room di Brooklyn, segue un gruppo di artiste mentre lavorano, festeggiano, inventano, vivono quello spazio. Dimenticate cosa è reale e cosa no. Il caotico ambiente laboratorio, reso in modo delirante attraverso primi piani astratti e atmosfere rosso rubino, resuscita lo spirito collettivo che un tempo definiva l’ecosistema artistico di New York City, mentre il dispendio di energie deraglia nel disordine, e il film si trasforma in un luna park dell’horror à la Ryan Trecartin.
(Beatrice Loayza, da Artforum)
Transmission di Mike Hurst
(Concorso)
Usa, 2023, 75′
Sceneggiatura: Mike Hurst
Fotografia: Vincent Enriquez
Montaggio: Richard J. Aguirre, Marco A. Elorreaga, Chad Narducci
Musica: Karl Casey
Effetti speciali trucco: Ana Victoria Esquivel
Interpreti: Vernon Wells (Frank Tadross Roth), Dave Sheridan (Mr. Braithwaite), Felissa Rose (Sierra Moran), Sadie Katz (Clara), Jessica Cameron (moglie nella sitcom), Nicole Cinaglia (Rachel Roth)
Produzione: Pat Kusnadi, Robbie Dias, Mike Hurst per New Blood Productions
In programma Mercoledì 25/10/23 – ore 22:30 – Savoia Cityplex
Il cult movie del 2023 è qui! Transmission è il primo film horror al mondo basato sul channel-surfing. La storia si svolge su uno schermo televisivo mentre passiamo da un canale all’altro e lentamente ci rendiamo conto che ognuno di questi canali sta in realtà raccontando aspetti diversi della stessa orribile storia.
Note di regia:
Dopo 20 anni passati a realizzare quelli che si potrebbero definire solidi film di serie B ho deciso di provare a fare qualcosa che nessun produttore mi avrebbe mai ‘lasciato fare’ normalmente. Ero determinato a realizzare un film più audace, più strano e, spero, più originale, raccontato in un formato che non era mai stato fatto prima. Poiché il progetto era così rischioso, ho deciso di autofinanziarlo, in parte utilizzando i soldi che avevo guadagnato scrivendo una sceneggiatura per il leggendario Roger Corman. Poi mi sono unito a un gruppo entusiasta di colleghi cineasti di Los Angeles per realizzarlo. Nonostante gli anni di duro lavoro e di stress, è stato comunque il periodo più creativo e appagante della mia carriera.
(Mike Hurst, da The Hollywood News)
Mike Hurst
Nato nel 1973 in Inghilterra è regista, sceneggiatore e produttore, ha lavorato per realtà come Lionsgate, Sony e Syfy, con cui ha realizzato film come House of the Dead 2: Cacciatori di zombie, Faida di sangue – Pumpkinhead 4 e Paradox, oltre a episodi televisivi per reti come CW e Cinemax. Transmission è il suo ultimo lavoro, realizzato in maniera indipendente.
La critica:
Al centro di Transmission c’è un film incompiuto, e chi ha familiarità con questo tipo di narrazione horror non sarà sorpreso nell’apprendere che è rimasto tale per ragioni ben più oscure e strane della semplice mancanza di denaro. Per arrivarci, però, dovrete passare attraverso servizi giornalistici tesi su crimini orribili, sitcom in bianco e nero, una conduttrice horror simile a Elvira e un vecchio seduto in una stanza buia che cambia ossessivamente canale. Transmission è l’apocalisse di chi salta sui tasti del telecomando, dove la fine del mondo non arriva con un botto, ma con l’improvviso scoppio statico di una TV analogica che cambia canale. (Graham Williamson, da TheGeekShow)